ORCID (Open Researcher and Contributor ID) è un codice alfanumerico che identifica in maniera univoca un ricercatore.
ORCID è stato pensato come uno strumento per consentire nel tempo la riduzione delle ambiguità di identificazione dei ricercatori, superando le inconsistenze dovute a omonimie, diversi usi linguistici (ad esempio traslitterazioni), ordinamento degli elementi del nome, ecc.
Offre un identificativo persistente per le persone, in modo analogo al DOI usato per gli oggetti digitali.
ORCID è anche una organizzazione aperta e di tipo non profit, che gestisce il registro di identificativi ORCID unici dei ricercatori. La comunità di ORCID comprende ricercatori singoli, università, laboratori, centri di ricerca, editori, agenzie scientifiche nazionali, repositories di dati, società scientifiche internazionali.
Il singolo ricercatore può registrarsi gratuitamente sulla piattaforma ORCID e creare il proprio ID.
Ecco un esempio di scheda ORCID con alcuni dati compilati e i campi che è possibile aggiungere:
Una volta creato il proprio identificativo, è consigliabile completare i propri dati; in particolare può essere utile inserire il proprio ID di Scopus o il link al proprio profilo Google Scholar.
L’ANVUR ha lanciato nel giugno 2015 il "progetto I.R.ID.E" (Italian Researcher IDentifier for Evaluation), il cui obiettivo è "dotare tutti i ricercatori italiani di un identificativo persistente che li accompagnerà nello sviluppo della carriera e consentirà di evitare i problemi connessi ad ambiguità ed errori di identificazione nell’associazione ricercatore-pubblicazione".
L’ANVUR ha quindi siglato un accordo triennale con ORCID, di cui si dà l’annuncio qui. A partire dalla VQR 2011-2014 tutti i ricercatori devono possedere l’identificativo ORCID.
È possibile inserire l’identificativo ORCID anche nella propria scheda di autore in Scopus.
Un altro identificativo dalle caratteristiche simili a ORCID è ResearcherID, gestito da Thompson Reuter.
È possibile collegare il proprio ResearcherID all’ID di ORCID.