Banche dati citazionali

 

Il Sistema bibliotecario di Ateneo sottoscrive un abbonamento ai due principali database citazionali:

Attraverso le banche dati citazionali è possibile verificare una citazione, ottenere informazioni sulle relazioni esistenti tra le pubblicazioni indicizzate e, soprattutto, è possibile conoscere gli indici bibliometrici relativi agli articoli o ai singoli ricercatori. Gli indici bibliometrici si basano sull'idea che il numero di citazioni ricevute da un articolo sia indice di qualità (perciò vanno sempre usati con accortezza e mai come unica fonte per l'analisi).

L’Impact Factor (IF o JIF, Journal Impact Factor) è il primo e il più noto degli indicatori bibliometrici e si riferisce all'impatto delle riviste in termini di numero di citazioni ricevute. Fu sviluppato da Eugene Garfield come strumento di orientamento decisionale per la scelta degli abbonamenti alle riviste. È di proprietà della Thomson Reuters (oggi Clarivate Analytics) dal 1992 e si trova già calcolato nei Journal Citation Reports di Web of Science (vedi la guida ai JCR in PDF).

L’ h-index o indice di Hirsh è nato nel 2005 e misura la prolificità e l’impatto del singolo ricercatore. Si può ottenere da diverse fonti bibliografiche (WOS, Scopus, Google Scholar). È bene indicare sempre da quale fonte è stato calcolato.

Esistono inoltre metriche alternative che tengono conto anche delle pubblicazioni su repositories, social media e su altre tipologie di canali in rete: vanno sotto il nome collettivo di altmetrics.